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RICERCA E SVILUPPO

RICERCA E SVILUPPO (220)

A inizio anno è stato pubblicato su Biomolecules (MDPI) il lavoro intitolato “Associations between Dietary Intake, Blood Levels of Omega-3 and Omega-6 Fatty Acids and Reading Abilities in Children” (https://www.mdpi.com/2139178), che ha avuto come obiettivo quello di indagare la possibile associazione tra alimentazione, livelli ematici di acidi grassi di tipo polinsaturo (PUFA) e prestazioni in prove di lettura.

Lo studio, tuttora in corso, è stato condotto in collaborazione con la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e dell’Università di Milano (in particolare, i gruppi di ricercatori che fanno capo al Prof. Agostoni e alla Prof. Scaglioni) che hanno permesso la realizzazione delle analisi di laboratorio sui campioni di sangue e l’analisi delle abitudini alimentari.

E’ ormai risaputo che gli acidi grassi di tipo polinsaturo (omega-6 e omega-3) giocano un importante ruolo nello sviluppo e nelle funzioni del sistema nervoso. Precedenti studi hanno riscontrato come bassi livelli di acidi grassi nel sangue o un’anomalia nel loro metabolismo siano associati a differenti disturbi del neurosviluppo, inclusi l’ADHD e la Dislessia Evolutiva. Bassi livelli di omega-3, in particolare, sono stati riscontrati in persone con difficoltà di lettura; tuttavia, non si conosce ancora con certezza la natura di questa carenza o il ruolo che può giocare l’alimentazione. Leggi tutto

Al di là degli aspetti tradizionali che fanno riferimento allo studio della “biomeccanica” del movimento (es. muscoli, tendini, articolazioni, etc.), recenti studi in ambito neuroscientifico hanno mostrato come il modo in cui ci muoviamo sia influenzato anche da una combinazione di elementi di “alto livello” quali il processamento sensoriale (es. l’analisi della consistenza e robustezza del bicchiere che sto afferrando), quello percettivo (es. il colore del bicchiere che sto vedendo) e l'insieme di aspettative o credenze che noi abbiamo di un dato ambiente (es. ci aspettiamo che il bicchiere sia pieno o vuoto? Di acqua o di sabbia?). La presenza di questi elementi di “alto livello” ci spinge ad affermare che per studiare un movimento, oppure un’attività come il camminare, dobbiamo prendere in considerazione non solo la “biomeccanica” del gesto, bensì anche tutti quegli aspetti non-motori che costituiscono la cosiddetta “neuromeccanica” dell’azione.
In questo studio abbiamo valutato l'impatto che la semplice descrizione di “ambienti” contrastanti ha sul nostro modo di camminare, dimostrando così come l’aspettativa di un contesto evocata ancor prima di compiere il primo passo influenzi il successivo modo di camminare. Leggi tutto

Il riscontro dopo soli due mesi di interventi di video-feedback collaborativi: i risultati della ricerca ministeriale finalizzata EPI-BOND, condotta dall’IRCCS Eugenio Medea di Bosisio Parini (LC) in collaborazione con l’IRCCS Fondazione Mondino di Pavia e l’Università di Brescia. Leggi di più

Usare i mezzi pubblici in modo più sicuro e consapevole grazie a nuove applicazioni sviluppate da un team di ingegneri, interaction designer e specialisti clinici: ecco i risultati del progetto 5A, realizzato dal Politecnico di Milano con l’IRCCS Medea e Fondazione Sacra Famiglia grazie al contributo di Fondazione TIM. Leggi tutto

Anche quando non sono in corso crisi epilettiche, il cervello di un paziente con epilessia presenta alcune alterazioni. Lo studio dell’IRCCS Medea, dell'Institut de Neurosciences des Systèmes di Marsiglia e dell’Università di Padova apre la strada ad una diagnosi meno invasiva.Leggi di più

Nel 2020 il mondo ha dovuto affrontare l’emergere della malattia dovuta all’infezione da Coronavirus (Covid-19). E’ stata una emergenza sanitaria di livello globale, ma molte persone con disabilità potrebbero esserne state particolarmente colpite.

L’obiettivo dell’articolo in oggetto è stato quello di indagare l’impatto della pandemia da Covid-19 sui bambini con diagnosi di paralisi cerebrale e sulle loro famiglie. Leggi tutto

Negli ultimi anni i servizi sanitari sono stati coinvolti in un progressivo processo di digitalizzazione. La pandemia di COVID-19 ha velocizzato questa tendenza, portando a un aumento dell’applicazione di processi di telemedicina anche nell’ambito della salute mentale. Tuttavia, sono ancora pochi gli studi che accertino la validità e l'affidabilità dei dati clinici raccolti tramite piattaforme online, in particolare in Italia, specie per l’età evolutiva. Un gruppo multidisciplinare di clinici e ricercatori dell’IRCCS Medea ha recentemente condotto uno studio nel campo dell'intelligenza artificiale a supporto dei percorsi diagnostici nel disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista “European Child & Adolescent Psychiatry”. Leggi tutto

Dalla genetica alla farmacologia, dalla diagnosi precoce alla robotica, l’Istituto partecipa al piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Una risposta ai bisogni di salute delle persone, soprattutto dei bambini. Leggi tutto

Da Gennaio 2020, il Medea è a capo di un progetto europeo incentrato sul tema della salute mentale sul posto di lavoro. Il 7 febbraio ad Augsburg si è tenuto un meeting dei ricercatori, per fare il punto sui risultati raggiunti e sugli sviluppi futuri. Leggi tutto

Questo studio multimodale di Diffusion Tensor Imaging (DTI) e Neuropsicologia ha indagato l'integrità dei fascicoli della sostanza bianca in una paziente di 17 anni con diagnosi di panencefalite sclerosante subacuta (SSPE). Una breve
batteria di test neuropsicologici ha mostrato che la ripetizione di parole e pseudoparole, la denominazione, la fluenza semantica e fonologica, la memoria a lungo termine e la memoria di lavoro erano compromesse.
Una revisione della letteratura sulla Diffusion Weighted Imaging (DWI) e sulla Diffusion Tensor Imaging (DTI) ha evidenziato che gli studi che indagano l'integrità della sostanza bianca in questi pazienti sono molto
pochi vista la rarità della patologia. Leggi tutto

Sono state riscontrate differenze significative (p < 0,05) tra i valori di Fractional Anisotropy (FA) dei controlli e della paziente nel fascicolo longitudinale superiore (SLF), nel
fascicolo longitudinale inferiore (ILF), nel fascicolo fronto-occipitale inferiore (IFOF), nel fascicolo uncinato (UF) e nel fascicolo arcuato (AF), con valori più bassi nella paziente. Non sono state riscontrate differenze
per il tratto corticospinale. Il numero di streamline è risultato significativamente più basso nella paziente, rispetto ai controlli, nel fascicolo longitudinale superiore sinistro e nel fascicolo uncinato sinistro mentre
per tutti gli altri fasci il numero non differiva significativamente dai controlli. I risultati della DTI sono coerenti con il profilo cognitivo della paziente che mostrava deficit in compiti di ripetizione, in compiti che
coinvolgono componenti lessicali-semantiche e compiti di memoria a lungo termine/recupero. I risultati della DTI indicano che c'erano alterazioni diffuse del grado di Anisotropic diffusion lungo i fasci di sostanza
bianca distribuiti in direzione postero-anteriore. Diversamente, è stato osservato un risparmio selettivo di questa misura lungo i fasci di sostanza bianca distribuiti in direzione inferiore-superiore (il fascicolo
corticospinale).

Articolo originale:

1: Tomasino B, Valente M, Negro ID, De Colle MC, Guarracino I, Maieron M, Gigli GL.
Dissociations in white matter tracts and neuropsychological findings in a 17 years old patient with Subacute sclerosing panencephalitis.
Brain Cogn. 2023 Feb;165:105941. doi: 10.1016/j.bandc.2022.105941. Epub 2022 Dec 24. PMID: 36571871.

2021 Journal Impact factor = 2.682

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