Le nostre storie, i nostri pensieri
Tema
- La
Caccia al Tesoro
Ciao,
io mi chiamo Nicole Cicognani e ho 9 anni.
Oggi vi racconterò la mia esperienza nella prima edizione
della "Caccia al tesoro".
E' il 30 aprile 2009 e le animatrici di NR1, NR2, NR3 e RF
(Neuroriabilitazione 1, 2, 3 e Riabilitazione Funzionale,
ndr) hanno organizzato una caccia al tesoro.
C'erano tutti, dai bambini in carrozzina ai bambini in bicicletta.
La cosa che mi è piaciuta più di tutto è
quando i bambini hanno incominciato ad urlare ai genitori:
"Muovetevi! Su forza!" E i genitori dietro che si
sbellicavano dalle risate.
C'erano tante squadre e ognuna aveva un simbolo di un animale
per esempio c'era i leone, il coniglio, il riccio, il cavalluccio
marino e tanti altri.
Credo sia stata una buona idea fare questa caccia, così
i bambini si sono potuti divertire e conoscere altri bambini.
Spero che la facciano tutti gli anni.
Nicole, 9 anni
Tema
- Tra i miei pregi
Castelfranco di Sotto, Domenica 16/3/2008
Il mio pregio più grande sicuramente è sicuramente
la pazienza, perché non mi arrabbio quasi mai.
Il fatto di essere paziente mi ha sempre permesso di andare
d’accordo con i miei compagni e di essere apprezzato
da loro.
Questa mia dote, inoltre, mi ha aiutato a sopportare i problemi
che nel corso degli anni mi si sono presentati, come quello
della mia malattia.
Infatti, ho un problema ai muscoli che non mi fa camminare,
e adesso posso muovermi solo in carrozzina. Però non
sono per niente triste o arrabbiato perche, specialmente a
scuola, uso una carrozzina elettrica, con la quale mi muovo
liberamente e con facilità e posso fare quasi tutto
quello che fanno i miei compagni, quindi mi diverto e sono
felice lo stesso.
Oltre ai miei compagni, tutti quelli che mi conoscono, compresi
i parenti, dimostrano di volermi bene e mi pensano sempre
e io sono molto contento di questo.
Oltre alla pazienza, un altro mio pregio è quello di
non arrendermi mai, infatti cerco sempre di trovare il lato
positivo delle cose e quindi “vedo il bicchiere mezzo
pieno”.
Inoltre ho fiducia nei dottori e sono sicuro che troveranno
presto una soluzione al mio problema.
Leonardo, 11 anni
Tema
- Mia sorella
E' lei! La mia cara vecchia peste. Non fatevi ingannare dalla
sua aria innocente. Sotto le sue spoglie si cela un micidiale
ladro di
cioccolatini! Ogni scusa è buona per papparsi un Gianduiotto
e ancora di più per farsi fuori un Pocket Coffee!
Mia sorella è stata accolta in famiglia con un po'
di paura per via del suo handicap ed è stata per questo
molto più riverita di me.
Io sono sempre stato geloso, perché poteva rompermi
un vaso in testa e la colpa era mia che ce l'avevo troppo
dura.
E' sempre stata molto pigra per il cibo, poiché non
le piaceva masticare, ma non era per niente magra, perché
il resto lo mangiava e richiedeva pure il bis.
Era molto sicura di sé e sapeva benissimo quando fare
le sceneggiate facendo ricadere la colpa su di me ma è
stata pure il mio migliore alleato, poiché mi difendeva
in ogni frangente tranne quando era lei che stava guerrigliando
con me.
A lei devo anche riconoscere il merito di avermi fatto da
capro espiatorio per tutte le elementari, anche se poi me
le buscavo.
Aveva ed ha tuttora un avanzare goffo ed è molto ingenua;
tuttavia, anche se le capacità del suo cervello sono
limitate, ha ricevuto un grande cuore.
Paolo, classe prima media
Tema
- Ti racconto la mia storia
Ciao sono Alessia e ho quattordici anni!
Era una sera come tutte le altre, il 28 dicembre; mi ero fatta
la doccia, mi ero vestita e poi mentre mettevo gli stivali
mi è venuto un forte dolore alla testa. Allora sono
andata da mia mamma e mi sono fatta asciugare la testa con
il phon, poi mi sono sdraiata sul divano. Quando mi sono alzata
sono caduta per terra; allora mia mamma ha cominciato a gridare
il nome di mio fratello Giovanni. Mio fratello mi ha detto
“Alzati e cammina” e io gli dicevo “No,
perché non ci riesco”.
Mia mamma e mio fratello mi hanno preso e mi hanno portato
nella stanza di mio fratello e ho vomitato e poi mi sono addormentata.
Erano le 17.30 e mi sono svegliata alle 2:00 di notte. Allora
mi hanno detto che avevo un’intossicazione alimentare
anche se non ci credevo perché mi facevano sempre le
TAC. Poi mi hanno detto che era una malformazione dovuta alla
nascita di un angioma, mi hanno tenuto a Siracusa per 13 giorni
e poi mi hanno fatta uscire. Poi sono stata tre giorni a casa
e sono partita per Siena perché mio zio mi aveva detto
che mi dovevano tenere sotto controllo. Il 23 gennaio è
venuto un dottore dalla Spagna che mi ha fatto l’embolizzazione
poi mi hanno tenuto un’altra settimana e poi è
venuto il giorno dell’intervento vero e proprio, sono
entrata alle 8:30 di mattina e ho finito alle 12:30 di notte.
Mi hanno portato in terapia intensiva, poi mi hanno riportato
l’indomani nella sala angiografia e hanno visto che
mancava un pezzetto e di nuovo mi hanno portato in sala operatoria
e sono rimasta per altre 5 ore. Poi mi hanno riportata altri
3-4 giorni in sala intensiva e, infine in reparto. Poi sono
venuti mio fratello e mia zia e mi sono messa a piangere perché
non volevo che mia cugina mi vedesse così. Poi sono
venuta a Bosisio Parini perché i dottori mi avevano
consigliato questo posto.
Adesso mi sento un’ altra persona perché posso
fare tante cose che prima non potevo fare: fare il letto,
camminare...
Alessia, 14 anni
Tema
- Io, Prinsessa e Luna
Io mi chiamo Luca e vengo da Genova. Ho 8 anni e mi piace
tanto andare sui cavalli di mio zio a fare un giretto. I cavalli
di mio zio si chiamano Prinsessa e Luna. Sono dei bellissimi
cavalli, fin troppo belli. Prinsessa è bionda mentre
Luna è nera con una macchia bianca sulla testa che
sembra una luna. Prinsessa è molto tranquilla, mentre
Luna invece no. Io andavo sempre su Prinsessa, poi un giorno
sono voluto andare su Luna.
Dopo
il giretto è arrivato un cagnolino e allora Luna si
è imbizzarrita. Poi ha scalciato in aria e mi ha preso
sulla testa. Io veramente non è che mi ricordo molto,
anzi non mi ricordo quasi niente. Però Valentina, la
mia psicologa, mi ha detto che è normale non ricordarsi
niente quando prendi una botta in testa. Mi ricordo le persone
che erano vicino a me al momento dell’incidente: i miei
due cugini, mia sorella e Nataly, una mia amica. Poi mi ricordo
quello che ho detto il primo giorno che sono arrivato in Calabria:
ho detto al mio papà “Andiamo in piazzetta?”.
Comunque gli altri mi hanno aiutato a ricordarmi qualcosa:
mia sorella mi ha detto che dopo il calcio le sono caduto
addosso, mentre mio papà mi ha raccontato dell’incidente.
Quando mi sono svegliato ero un pochettino triste, perché
non sapevo dove ero. Mio papà mi ha subito raccontato
dell’incidente e mi ha detto che Luna mi aveva tirato
un calcione in testa. Questo calcione mi aveva addirittura
fratturato l’osso.
Nel secondo ospedale, il Gaslini, non ero molto felice, prima
cosa perché non portavano da mangiare buono, e poi
perché non si poteva neanche uscire fuori.
Poi, dopo questo ospedale, sono stato direttamente portato
in ambulanza in un nuovo ospedale, La Nostra Famiglia, dove
mi trovo anche adesso e dove ho pure conosciuto Valentina,
la mia psicologa.
I primi giorni mi sentivo triste, mi sentivo come in un brutto
sogno.
Ero così triste perché volevo tornare a casa;
poi ero preoccupato che a Luna succedesse qualcosa di brutto,
che mio zio la mandava via e la picchiava, anche perché
mio zio è cintura nera di Karate e quasi quasi riesce
a sollevare da solo il suo trattore. Poi avevo molta paura
di non muovere più il braccio e la gamba.
Così, ogni tanto, mi capita di arrabbiarmi e di mettermi
a piangere. Io lo so che non dovrei piangere e che non sono
più un bambino piccolo, e così dopo che ho pianto
mi sento un po’ in colpa. Però con Valentina
abbiamo detto che ogni tanto piangere e sfogarsi fa anche
bene. Tre volte addirittura mi hanno dato delle goccettine
magiche per stare più calmo.
Con Valentina poi abbiamo fatto un gioco: cambiare i brutti
pensieri con dei bei pensieri.
Per esempio, riguardo a Luna, il pensiero bello è che
in realtà a lei non è capitato niente di brutto
per il momento: è ancora a casa di mio zio ed è
ancora il cavallo di mio cugino Giuseppe.
Il secondo pensiero brutto, cioè che mi manca la casa,
può essere cambiato con questo pensiero bello: tra
due settimane andrò a casa mia per il fine settimana.
Il terzo pensiero brutto e cioè che ho paura per la
gamba e il braccio, può essere cambiato con questo
pensiero: anche Kristian all’inizio non riusciva a muoversi
come prima e ora è molto migliorato. Anch’io,
anche se mi è successa una cosa un pochettino diversa
da Kristian, sono già migliorato: per esempio adesso
dall’occhio sinistro ci vedo meglio, mentre prima ci
vedevo proprio male, e addirittura quando ero al Gaslini ci
vedevo male da tutti e due gli occhi.
Quindi sto guarendo e poi Valentina mi dice sempre che sono
stato davvero davvero bravissimo fino ad ora e che, siccome
non sono un supereroe, a volte posso anche piangere (solo
Spiderman nel secondo film ha pianto) e posso anche essere
un pochettino arrabbiato per quello che mi è capitato.
Sono passati un pò di giorni da quando ho scritto
l’ultima volta: adesso vi racconto cosa mi è
successo in quest’ultimo periodo.
Intanto ogni mattina mi hanno dato delle pastiglie “magiche”:
queste pastiglie mi fanno piangere di meno. Infatti sono pastiglie
magiche che asciugano le lacrime.
Poi mi sono tagliato i capelli corti che mi piacciono molto.
Poi sono stato molto molto bravo in tutti i trattamenti.
Luca, 8 anni
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